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Passeggiata nel Cuore di Bologna

La posizione centralissima del B&B Bologna nel Cuore vi consente di percorrere questa passeggiata a partire dal B&B per immergervi nell'anima di Bologna e dopo aver assaporato la sua suggestiva atmosfera ritornare al B&B per rilassarvi.

Tempo di percorrenza di circa 2 ore.


Uscendo dal B&B dirigetevi verso sinistra percorrendo Via Cesare Battisti, dopo poche decine di metri la strada si allarga a formare una piazzetta sovrastata dalla imponente chiesa barocca di San Salvatore che con l’adiacente convento costituisce uno degli innumerevoli esempi di grandi complessi conventuali costruiti a Bologna durante il periodo dell’egemonia pontificia. La chiesa è sede della sepoltura del famoso pittore del seicento bolognese Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino. Usciti dalla chiesa voltate a destra e costeggiate l’edificio, siete in Via IV Novembre. Fermatevi un istante e alzate lo sguardo, sul lato opposto della strada osservate una grande lapide affissa su quella che fu la casa natale dell’illustre bolognese Guglielmo Marconi. Proseguite per via IV Novembre che vi condurrà in verso Piazza Maggiore passando per piazza Roosveelt a sinistra e piazza Galileo a destra. Dopo quest'ultima, proseguendo per via IV Novembre raggiungerete lo slargo detto dai bolognesi Piazzetta dell’Orologio, con  riferimento a quello sulla torre del Comune. Qui gli edifici medievali si sposano con gli eleganti palazzi dell’inizio del XIX secolo. Da questo angolo di Piazza Maggiore inizia via D’Azeglio, strada pedonale dedicata allo shopping, ma con una storia molto antica.

piazza maggiore

Ed eccovi nel vero salotto della città: Piazza Maggiore che con la contigua Piazza del Nettuno costituisce il cuore di Bologna. Protagoniste di piazza Maggiore, oltre ai palazzi sono le torri medievali. La più antica è la torre della famiglia Accursio che aveva le sue case sul lato della piazza dove alla fine del Duecento sorse l’attuale palazzo Comunale.   Ha conservato il suo aspetto medievale la torre dell’Arengo, costruita all’incrocio tra i palazzi del Podestà, del Capitano del Popolo e di Re Enzo. Il palazzo del Podestà, situato di fronte alla Basilica di San Petronio,  fu costruito all’inizio del duecento come prima sede del Comune. Esso forma un solo edificio con palazzo Re Enzo, costruito qualche decennio più tardi per ampliare la sede comunale e dal 1249 al 1272 destinato ad accogliere il figlio dell’imperatore Federico II , illustre prigioniero dei Bolognesi. La bellissima Fontana del Nettuno, detto " Il Gigante" dai bolognesi,  venne eseguita dallo scultore Giambologna nel 1566. Voltando le spalle al palazzo del Podestà potete ammirare la maestosa Basilica di San Petronio, fatta costruire per volontà del Comune alla fine del trecento per ribadire l’autonomia rispetto all’autorità del papa, simboleggiata dalla cattedrale di San Pietro. Dove oggi sorge la basilica, vi era un tempo il cuore della città. Nel grande isolato che vi sorgeva, oggi occupato in gran parte dalla chiesa, vi erano case, torri, edifici di culto. Secondo il progetto del tempo, la chiesa doveva essere più grande di come era in quel momento San Pietro a Roma e fu acquistata gran quantità di marmo per poterne ornare la facciata e i fianchi, ma l’opera non fu mai completata: non si poteva permettere che le dimensioni troppo grandi della chiesa adombrassero il prestigio e il fasto della basilica di San Pietro a Roma. Pure così incompiuta, la Basilica di San Petronio è la quinta del mondo per grandezza. Fu per rendere materialmente impossibile questo completamento che lungo il lato orientale della chiesa venne costruito nel 1565 un edificio di grande importanza per Bologna: l’Archiginnasio, prima sede dell’Università, il cui portico è ancora oggi noto col nome di Pavaglione, poiché fino all’ottocento vi si svolgeva il mercato dei bachi da seta, chiamati in dialetto “pavaian”. Sul lato occidentale della basilica sorge il Palazzo dei Notai che fu la sede di una delle più importanti società di mestiere bolognese. La tradizione dell’arte notarile in città è molto antica e prestigiosa e la sede dei notai fu costruita a ridosso degli edifici comunali, perché i suoi iscritti svolgevano principalmente le loro mansioni proprio presso il Comune.


L’ultimo edificio ad essere costruito su piazza Maggiore fu il Palazzo dei Banchi che si erge sul suo lato occidentale. Questo edificio rinascimentale fu chiamato così perché sorto al posto di casupole medievali dove i cambiatori (ovvero i banchieri) avevano le loro numerose botteghe. La costruzione si trova esattamente di fronte al palazzo Comunale, dove risiedeva il cardinale legato, amministratore del potere in città al posto del papa. Intorno al 1565 il cardinale in carica, Carlo Borromeo, decise che quella zona della piazza sempre sotto i suoi occhi era indecorosa, così affidò l’incarico all’architetto Jacopo Barozzi detto il Vignola di progettare una facciata di palazzo che inglobasse le costruzioni esistenti e nascondesse le retrostanti viuzze. Il Vignola inventò una una vera e propria quinta architettonica resa elegante da una ricca decorazione e traforata da numerosissime finestre che davano luce alle costruzioni già esistenti.

il quadrilatero

Attraverso due ampi archi potete accedere alla zona dietro palazzo dei Banchi, un reticolato regolare di strade detto il Quadrilatero che risale all’ epoca dei romani. Qui le vie mantengono i nomi dei prodotti artigianali e degli antichi mestieri che vi si svolgevano (Caprarie, Orefici, Pescherie, Clavature, ecc.). Nel Medioevo era un'area dedita al commercio, al cibo e all'incontro, e a cavallo dell'Unità d'Italia vi sorse il primo mercato coperto di Bologna. Era il Mercato di Mezzo, luogo storico della città, che, dopo importanti lavori di recupero e ristrutturazione, iniziati nel 2012, è stato ricondotto alla sua funzione originaria: quello di uno spazio pensato per acquistare, gustare e vivere il cibo. 

A pochi passi dalla piazza, in Via Clavature, si erge, stretta tra altre costruzioni, la chiesa di Santa Maria della Vita, a cui faceva capo la confraternita religiosa che gestiva l’omonimo e vicino ospedale, destinato a malati con speranza di guarigione; questa mancava invece ai pazienti dell’ospedale della Morte, situato di fronte alla chiesa, nell’ edificio che oggi ospita il Museo Civico Archeologico. La duecentesca chiesa di Santa Maria della Vita custodisce alcuni capolavori di arte religiosa, tra cui il più famoso è il Compianto sul Cristo morto in terracotta, originariamente policromo, realizzato nella seconda metà del quattrocento da Niccolò dell’Arca. Proseguite per via Clavature fino a sbucare in via Castiglione, attraversatela e percorrete la stretta Via Sampieri.


Eccovi in Via Santo Stefano. Girate a destra, dopo pochi metri la strada si allarga a formare una suggestiva piazza di forma triangolare, esito di una confluenza di tre strade di età romana, su cui si affacciano la Basilica di Santo Stefano e alcuni tra i più bei palazzi bolognesi del Quattro e Cinquecento tutti con portici di foggia diversa. La tradizione vuole che la basilica di Santo Stefano sia stata fondata nel V secolo dal vescovo Petronio, ora patrono di Bologna. Furono talmente numerose le modifiche e le aggiunte che il complesso romanico subì nel corso dei secoli, che viene anche detto delle “ sette chiese” ed è senza dubbio una delle testimonianze più suggestive del Medioevo bolognese. Mantenendovi sulla destra, dopo la piazza, vi troverete al punto in cui via Santo Stefano incrocia Via Farini, una delle strade più eleganti della città. Voltate a destra e percorretela fino ad arrivare al Palazzo della Cassa di Risparmio di Bologna, uno degli edifici che conferisce elegante solennità a via Farini. Alla fine dell’ottocento Bologna si “ammodernò” secondo l’esempio delle principali città europee. Protagonisti degli ultimi trent’ anni del secolo furono demolizioni e sventramenti. Fu proprio la demolizione di un isolato di casupole a permettere la costruzione, nel 1870, del palazzo della Cassa di Risparmio su progetto dell'architetto Giuseppe Mengoni e dell’adiacente Piazza-giardino dedicata allo statista Marco Minghetti, di cui spicca al centro la statua. Attraversata la piazza, mantenendosi sotto il portico di via Farini si giunge all’imbocco della Galleria Cavour, “ tempio” dello shopping bolognese. Proprio davanti alla galleria si apre una piazza alberata dedicata anch’ essa a Camillo Benso conte di Cavour. Venne costruita alla fine dell’Ottocento per creare un arioso prospetto ai nobili edifici che vi si affacciano; i più antichi di essi furono ristrutturati, così che una singolare coerenza caratterizza su tutti i lati l’aspetto della piazza. Proseguite per via Farini e dopo poche decine di metri vi accoglierà un’altra Piazza, quella dedicata all’illustre scienziato bolognese Luigi Galvani. La piazza ospita, nella parte opposta a via Farini, l’abside della basilica di San Petronio, e al centro il monumento che rappresenta lo scienziato Luigi Galvani che, nel 1786 , si dedicò ad alcuni esperimenti sulle rane destinati a diventare molto importanti per la scoperta dell’energia elettrica e della radio.Proprio di fronte alla statua di Galvani sorge il Palazzo dell’Archiginnasio, (parola derivata dal greco che indica il luogo dove si impartiscono gli studi di grado superiore) prima sede dell’Università bolognese. Attraversate la piazza e rimanete sulla destra. Proseguite per via Farini , dopo aver incrociato via D’azeglio, la strada prende il nome di Via De' Carbonesi.


La congiunzione tra via De' Carbonesi, via Tagliapietre, via Collegio di Spagna e via Barberia e via Valdaposa, crea uno slargo su cui si affaccia la chiesa barocca di San Paolo Maggiore voluta dalla potente famiglia Spada. La decorazione prospettica dello sportello del tabernacolo lo fa ritenere opera di Francesco Borromini, mentre la grande scultura dell’altare con la decollazione di San Paolo è di Alessandro Algardi. A destra della chiesa, subito all’inizio di Via Collegio di Spagna, si trova l’ingresso del Collegio di Spagna sorto nel 1365 per volontà del card. Albornoz a beneficio degli studenti spagnoli dello Studio bolognese. All’imbocco di Via Barberia, strada di prestigiosi palazzi nobili, l’orologio in ferro battuto e l’arredo della farmacia all’angolo documentano il gusto della fine dell’Ottocento . La ricca facciata della chiesa di San Paolo fa da sfondo monumentale alla stretta Via Valdaposa. Prendendo Via Valdaposa, dopo pochi metri, sulla destra ammirerete un gioiellino di arte padana del tardo Quattrocento: l’ex oratorio dello Spirito Santo con la sua facciata in terracotta ricca di eleganti decorazioni. Proseguendo per Via Valdaposa vi troverete ad incrociare Via Santa Margherita, voltando verso sinistra e dopo poche decine di metri sbucherete in Via Cesare Battisti, proprio al n° 29 dove si trova il B&B Bologna nel Cuore.

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Bologna nel cuore. B&B e suites di charme

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B&B "Bologna nel Cuore" di Maria Ketty Bonafini

Via Cesare Battisti 29, 40123 Bologna, IT

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